L'Automobile, "L’educazione stradale, le norme di comportamento sociali e quelle del Codice"

⁠L’educazione stradale, oggi più che mai, rappresenta uno strumento chiave per formare cittadini responsabili e consapevoli, fin dall’infanzia.
⁠Il comportamento alla guida riflette, infatti, il livello di civiltà di una società.

⁠In questo articolo si analizza come norme giuridiche e regole sociali possano e debbano coesistere per garantire una mobilità sicura e rispettosa per tutti.

⁠L’educazione stradale
, come l’insegnamento delle norme del codice stradale nelle scuole di ogni ordine e grado, è oggi considerata un elemento centrale per la formazione dei futuri automobilisti.
⁠L’obiettivo è quello di formare cittadini consapevoli e responsabili, capaci di muoversi sulla strada in modo sicuro e rispettando le regole.

Il “Piano di Educazione Stradale” realizzato da ACI, Ministero dell’Istruzione e Polizia di Stato, ha coinvolto studenti dalla primaria alle superiori, con attività pratiche e teoriche per insegnare comportamenti corretti e il rispetto degli altri utenti della strada. Perché l’educazione stradale deve essere coltivata nei bambini che diventeranno i futuri automobilisti. In questa fascia di età è opportuno sedimentare interventi di formazione mirati, anche sotto forma di gioco, ma che abbiamo come obiettivo comune quello di instillare il senso civico.

Attualmente l’educazione stradale è inserita nei programmi di educazione civica, segno di una volontà istituzionale di considerare il rispetto delle regole stradali non solo una questione di legalità, ma anche di responsabilità sociale e convivenza civile. La strada è infatti di tutti; non solo delle automobili ma anche degli utenti deboli come pedoni e ciclisti. Le nuove direttive europee stanno andando verso questa direzione, con normative sempre più dure, città sempre più intelligenti e a misura d’uomo e centri preclusi alla circolazione dei veicoli. Ma ciò non basta, perché occorre intensificare i programmi di educazione stradale, specie nei più giovani.

L’educazione stradale è quindi una parte integrante della sicurezza stradale, la cui definizione comprende tutte le misure adottate per ridurre i rischi di incidenti e le loro conseguenze.

La sicurezza stradale è da anni una priorità assoluta per le forze dell’ordine, le istituzioni e tutti gli attori impegnati nel promuovere comportamenti corretti e consapevoli sulla strada.

Ma è soprattutto tra i più giovani che il messaggio deve arrivare con maggiore urgenza. Non è un caso che proprio i giovani, secondo l’Osservatorio europeo della sicurezza stradale (ERSO), sono inesperti, spesso incauti, talvolta vittime di un contesto culturale che sottovaluta i rischi. Questo quadro fa sì che siano le principali vittime degli incidenti stradali.

Per i giovani si punta su formazione, responsabilizzazione, campagne mirate e, dove necessario, anche strumenti di controllo (assicurazioni telematiche).

⁠La strada non è un’arena per sfide, ma uno spazio condiviso da vivere con rispetto e responsabilità. E' in questa direzione che si stanno muovendo le politiche di prevenzione, accompagnate dalla recente revisione del Codice della strada che punta a una formazione capillare nelle scuole, corsi di guida consapevole e campagne rivolte a tutte le età.

⁠L’educazione stradale e la sicurezza sono cambiate

L’educazione stradale deve essere letteralmente “fatta su misura” dei nuovi automobilisti, che sono profondamente diversi rispetto a quelli di qualche decade fa. Come del resto è cambiata l’auto, la quale ha subito un processo di transizione che ha riguardato anche il modo di guidare.
⁠li Adas, cioè i sistemi automatici di assistenza alla guida, sono diventati obbligatori da luglio 2024 e ciò impone una profonda conoscenza del loro funzionamento. Un abuso potrebbe infatti tradursi in una maggiore distraibilità e in una sottovalutazione del pericolo.

⁠Le norme del Codice e il comportamento sociale

Il nuovo Codice della Strada, entrato in vigore nel 2025, ha introdotto misure più stringenti per limitare comportamenti pericolosi e migliorare la sicurezza complessiva.

Tra queste, sospensione immediata della patente per l’uso del telefono alla guida; inasprimento delle sanzioni per chi guida sotto l’effetto di alcol o droghe; introduzione dell’alcolock per i recidivi; regole più rigide anche per l’utilizzo di monopattini

Accanto alla norma giuridica, viene sollecitato un cambio culturale.

Le regole sociali come il rispetto dell’altro, la prudenza e la consapevolezza del rischio, sono ritenute fondamentali quanto quelle codificate. Spesso, ma non sempre le regole sociali coincidono con quelle codificate all’interno del Codice.

Guidare bene è un atto di responsabilità verso sé stessi e gli altri, ma per una convivenza civile è necessario che anche pedoni, ciclisti e monopattini utilizzino in modo adeguato la strada

L’educazione stradale, oggi, non si limita alla trasmissione di norme, ma si fonda sull’interiorizzazione di valori sociali condivisi: rispettoresponsabilitàprevenzione. In questo senso, il Codice della Strada e il comportamento sociale non sono in opposizione, ma strumenti complementari per un obiettivo comune: una mobilità sicura e civile per tutti

⁠Fonte _lautomobile.aci.it_